Jennifer Lopez potrebbe testimoniare al processo in corso a New York che vede imputato Puff Daddy (vedi news). Lo ha annunciato l’avvocato Benjamin Brafman (della squadra difensiva del rapper) anticipando la possibile presenza dell’attrice-cantante (nonche’ ex fidanzata) già questo venerdì.
Martedì, Puff Daddy aveva dichiarato ai giornalisti che la testimonianza della Lopez non era necessaria e questo lo ha portato a violare una precisa richiesta di silenzio stampa invocata dal giudice Solomon.
Le cose, tuttavia sembrano procedere in favore del rapper-produttore, dopo la testimonianza di un’amica di Natania Reuben (una delle tre vittime della sparatoria del 27 dicembre ’99), Patricia Richardson, la quale ha dichiarato che la Reuben ha finto di star male per molto tempo, indossando una benda sull’occhio, anche quando non era più necessaria e che già quella notte, in ospedale, la Reuben le ha confessato di non sapere chi le avesse sparato (la Reuben ha già testimoniato affermando che ha visto Puff Daddy sparare). Alla Richardson si sono uniti anche Charles Suitt (della Universal records) e Israel Ramirez (security del “Club New York” ), dichiarando in tribunale che Puff Daddy non era armato e che durante gli spari si trovava rannicchiato sul pavimento del locale.
Sul fronte musicale intanto, è stata rimandata al 5 giugno la pubblicazione di “Thank you”, album gospel che Puff Daddy ha realizzato con Carl Thomas, Hezekiah Walker, Joe, 112, Faith Evans, Kelly Price, Brandy e Joe, annunciato inizialmente per il mese prossimo.
Martedì, Puff Daddy aveva dichiarato ai giornalisti che la testimonianza della Lopez non era necessaria e questo lo ha portato a violare una precisa richiesta di silenzio stampa invocata dal giudice Solomon.
Le cose, tuttavia sembrano procedere in favore del rapper-produttore, dopo la testimonianza di un’amica di Natania Reuben (una delle tre vittime della sparatoria del 27 dicembre ’99), Patricia Richardson, la quale ha dichiarato che la Reuben ha finto di star male per molto tempo, indossando una benda sull’occhio, anche quando non era più necessaria e che già quella notte, in ospedale, la Reuben le ha confessato di non sapere chi le avesse sparato (la Reuben ha già testimoniato affermando che ha visto Puff Daddy sparare). Alla Richardson si sono uniti anche Charles Suitt (della Universal records) e Israel Ramirez (security del “Club New York” ), dichiarando in tribunale che Puff Daddy non era armato e che durante gli spari si trovava rannicchiato sul pavimento del locale.
Sul fronte musicale intanto, è stata rimandata al 5 giugno la pubblicazione di “Thank you”, album gospel che Puff Daddy ha realizzato con Carl Thomas, Hezekiah Walker, Joe, 112, Faith Evans, Kelly Price, Brandy e Joe, annunciato inizialmente per il mese prossimo.
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